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Presentazione dettagliata della soddisfa­zione ordi­naria, succes­si­va­mente della soddis­fa­zione duratura, incom­pa­ra­bil­mente più profonda della prece­dente.

Numerose indi­ca­zioni per riuscire a creare con successo le condi­zioni per la conten­tezza, che porta alla piena soddis­fa­zione.

Esperienza di viaggio in un hotel di lusso con ado­les­centi poveri.

Suggerimento
Non dimenticate di meditare. Se leggete gli arti­coli di questo sito senza pra­ticare, è come se pian­taste dei semi senza annaf­fiarli.

Soddisfazione

Il prezzo della soddisfazione

Se uno scoiattolo nasconde delle nocciole nella foresta, il suo scopo è diverso da quello di una mamma che nasconde delle uova di ciocco­lato nel suo giardino.

Tuttavia, entrambe le azioni hanno esatta­mente lo stesso fine: otte­nere una qualche soddis­fa­zione. Del resto, nessuna delle nostre azioni è diretta ad altri scopi.

La maggior parte degli esseri umani investe gran parte del proprio tempo ad accumu­lare denaro, perché oltre al soddis­fa­ci­mento dei bisogni di base, ciò può offrire loro molto altro.

Alcune persone preferiscono non toccare il denaro, perché riescono a trovare soddis­fa­zioni più grandi di quelle ottenute in tal modo.

Tutti cercano la soddisfazione in un modo o nell'altro.

Anche il suicidio è percepito da chi arriva a compiere tale atto come un modo per sfuggire a uno stato emotivo troppo difficile da soppor­tare. Le situa­zioni insod­dis­fa­centi che siamo disposti a soppor­tare sono solo passi verso un succes­sivo stato di soddis­fa­zione.

Ma non illudiamoci. Saremmo lontani dalla verità se pensassimo che quello che stiamo cercando è la soddis­fa­zione. E questo è, senza dubbio, il nostro più grande errore.

Non pensate che sarebbe più corretto metterla in questo modo?

  • Ciò che cerchiamo è ciò che crediamo essere soddisfacente.

Questo è il motivo per cui il mondo sembra un eterno groviglio di conflitti. Agiamo in base a ciò che crediamo porti soddis­fa­zione, non in base a come le cose portino vera soddis­fa­zione.

Esaminiamo il problema del credere nella soddisfa­zione comin­ciando con un esempio facile da capire. Immagi­nate un uomo sposato, con una visione limitata delle cose - come tutti noi quando siamo accecati da un desiderio. Sul posto di lavoro, durante una pausa, si ritrova da solo con una giovane stagista che non esita a sedurre. Coglie l'occa­sione per regalarsi ciò che perce­pisce come “una grande soddis­fa­zione da non perdere”.

Quella stessa sera la “grande soddisfazione” si è già trasformata in un “grande disagio”. Per fortuna - o meglio per sfortuna - sua moglie non viene a sapere dell'accaduto. Il traditore sarà punito dalla sua stessa mente. Per qualche minuto di piacere, egli sarà:

  • torturato dal rimorso, forse per anni
  • fissato nel nascondere o distruggere ogni indizio compro­met­tente
  • in preda alla vergogna ad ogni sguardo della sua amata
  • evitato dai suoi amici che vedranno in lui una persona che ha qualcosa da nascondere

E non parliamo poi dei numerosi ricorsi alla menzogna, un mezzo formidabile per perpetuare l'insod­dis­fa­zione.

Ora immaginate la direttrice di una società di espor­ta­zione. Da quando si è laureata, non ha mai smesso di lottare per salire di grado fino alla sua situa­zione attuale, in cui passa il suo tempo a risolvere problemi di trasporto, di tasse doganali, di grandi clienti che si rivolgono alla concorrenza. Pensa di essere soddis­fatta, perché perce­pisce uno stipendio sostan­zioso.

Possiede una magnifica e confortevole villa, ma vi trascorre pochis­simo tempo. E quando si trova lì, è altrove, troppo esausta o troppo immersa nelle sue preoccu­pa­zioni profes­sio­nali. E quando la sua atten­zione si rivolge alla casa, finisce solo sui difetti che, ovviamente, la infas­ti­dis­cono.

Infine, ponete l'attenzione su voi stessi! Valutate quanta parte del vostro tempo dedicate alla ricerca della soddis­fa­zione.

Quando cercate di ottenere un qualsiasi tipo di felicità, non dimen­ti­ca­tevi di ciò che questo gene­ral­mente implica. Pensate a quanto vi costa - in termini di sforzi e cose da soppor­tare - e alla durata effet­tiva della soddis­fa­zione.

Suggerimento

Quando mirate una nuova soddisfazione, riflettete attentamente su ciò che può realmente offrirvi e mettetela a confronto con tutto ciò che può costarvi.

Inoltre, tenete sempre presente che più riuscirete ad accontentarvi di poco, maggiore sarà la soddisfazione che proverete.

Se vi si presta attenzione, lo si può facilmente constatare: quando si assapora una soddis­fa­zione, questa non dura mai a lungo. Cercare di protrarla sarebbe una costri­zione, che in ogni caso non funzio­ne­rebbe, poiché si fini­rebbe con l'intro­durre dell'insod­dis­fa­zione in una soddis­fa­zione.

Finora abbiamo parlato solo della soddisfazione effimera: quella di un fuoco d'artificio. Ne esiste un'altra, che è duratura, solida, gratuita e che si sostiene da sé: quella di un sole.

La soddisfazione duratura

Esiste una soddisfazione - che la vostra mente può speri­men­tare - estre­ma­mente profonda e serena. Al punto che vincere milioni di euro al lotto, in confronto, rimane insi­gni­fi­cante, nien­t'altro che uno stato di tensione emotiva snervante.

Non mi dilungherò a spiegare l'inspie­gabile. Sicu­ra­mente anche voi avrete sentito parlare di questi saggi o mistici, immersi in una felicità pura, beati­fi­cante, persino “divina”. È successo a tutti noi di speri­men­tarla, ma il più delle volte, breve­mente e super­fi­cial­mente. Se abbiamo avuto solo un piccolo assaggio di questa pura soddis­fa­zione - pura, perché priva di aspetti negativi -, è stato per mancanza di saggezza e di distacco. Oltre al fatto di essere anche conta­mi­nata da pensieri di desi­derio, quindi impuri.

Facciamo un esempio di questa percezione di felicità che sembra mani­fes­tarsi casual­mente. Avete appena risolto alcuni problemi con successo e un progetto cancellato lascia un grande buco nella vostra agenda soli­ta­mente piena. Siete soli(e) a casa e la vostra tele­vi­sione è rotta, proprio come il tablet. Il sole splende e decidete di fare un picnic in giardino. Improv­vi­sa­mente, senza capire bene il perché, vi sentite meravi­glio­sa­mente bene. Eppure non è successo niente di parti­co­lare quel giorno. Tuttavia provate una grande gioia.

Il problema è che la vostra mente ha una forte propen­sione ad attac­carsi conti­nua­mente alle abitu­dini, alle proie­zioni e alle distrazioni. Quindi, invece di coltivare quella soddis­fa­zione, in breve tempo ci si lascia risuc­chiare nel vortice incessante della mente che vuole sempre qualcos'altro.

Se non avete mai dedicato del tempo alla meditazione o alla rinuncia, il concetto di felicità per voi è solo pura immagi­na­zione. Ciò che avete provato quando la vostra squadra del cuore ha vinto la Coppa del Mondo è stata solo un'emo­zione, perché il vostro cuore era tutt'altro che sereno. I migliori momenti di felicità che avete vissuto sono stati sicura­mente conse­guenza di brevi momenti di pausa.

Sfortunatamente, non avete gli strumenti per immagi­nare il potere della soddis­fa­zione che deriva dal lasciar andare comple­ta­mente tutto.

Kassinu il detrattore

Cosa proponi? Di abbandonare il lavoro, gli impegni familiari e gli amici? E di dormire in una grotta mangiando radici?

Non si tratta di lasciare il proprio lavoro e di isolarsi di punto in bianco. Chiunque lo facesse finirebbe ovvia­mente per provare una grande amarezza.

Metafora del frutto

Un frutto troppo verde è amaro. Una volta che è maturo, non c'è niente da fare: cade da sé.

La piena soddisfazione non è quindi qualcosa che si “raccoglie”, ma è il risul­tato di un intero processo, fino a quando il distacco (del “frutto”) avviene naturalmente.

Sviluppare una mente soddisfatta (grazie alla saggezza e al distacco) non è una questione di tutto o niente. Ognuno agisce secondo i propri condi­zio­na­menti e al proprio ritmo. Se non sapete ancora nuotare, proba­bil­mente non correrete il rischio di attra­ver­sare a nuoto il Tevere. Inizierete in una piscina, con un salva­gente. E ciò vale per tutto e la rinuncia non fa eccezione.

Peraltro, anche una vita attiva offre innu­me­re­voli oppor­tu­nità per sviluppare le qualità necessarie per una soddis­fa­zione duratura.

Anche se il mondo professionale, la famiglia e le attività mondane sono spesso consi­derati terreno sterile per coltivare la spiri­tua­lità, non è così. Gli unici ostacoli sono le nostre reazioni (di fronte a tutto ciò che ci circonda) e i nostri attac­ca­menti, sia che ci muoviamo nelle sfere sopra citate o meno, che viviamo in una grotta o meno. Vivere nel più silen­zioso dei monasteri non è suffi­ciente per ottenere una soddis­fa­zione suprema, tutt'altro.

Qualunque sia la nostra situazione, educando la mente ad abitu­dini sane, possiamo già fare un grande lavoro di pulizia.

Se davvero desiderate uscire dal mare di insoddisfa­zione in cui si trova immersa la stra­grande maggio­ranza delle persone, troverete sempre le occasioni per lasciar andare, per liberarvi a poco a poco di tutto ciò che non è vera­mente utile. Anche nelle situa­zioni più difficili, la vostra mente rimarrà leggera.

Distruggere i preconcetti

Preconcetti:

« Per migliorarsi, bisogna saper soffrire, e non avere paura di impegnarsi a fondo. »

Spiegazione:

Ciò è forse vero per le compe­ti­zioni sportive. Per quanto riguarda la mente, è una questione di equi­librio, di sotti­gliezza. Quando si parla di sforzo, si tratta solo di mantenere la vigilanza. Nella prima fase, quest'ultima contri­buisce soprat­tutto ad allenare la mente a non ripetere più i soliti compor­ta­menti dannosi.

Buone notizie:

In tutto il processo, dalla completa insod­dis­fa­zione alla piena soddis­fa­zione, non c'è mai bisogno di forzare.

L'intero cammino implica il lasciar andare, dall'inizio e fino alla fine.

cammino
In questo contesto, il cammino è l'insieme di ciò che possiamo fare al fine di raggiun­gere ciò che possiamo definire una completa libertà della mente.
Ricetta per una piena soddisfazione

Ingredienti

Se usate anche solo il più piccolo ingrediente esterno (compor­ta­mento dei vicini, aiuti gover­na­tivi, clima, ecc.), la vostra ricetta fallirà.

Utilizzate tutti gli ingredienti interiori che vi sono a portata di mano:

  • accettazione
  • tolleranza
  • gratitudine
  • distacco
  • ecc.

Preparazione

Incorporate tutti gli ingredienti nella vostra mente e lasciate che li assorba bene, fino a quando diventa elastica, malleabile, morbida, senza asperità, libera e leggera come l'aria.

Certo, c'è soddisfazione e soddisfazione. Se ci si “soddisfa” con i propri risultati ottenuti, non si procede più, nel cammino. Per contro, per progredire nelle migliori condizioni, si coltiva una mente la più “soddisfatta” possibile, perché solo la calma e le energie positive sono in grado di superare gli ostacoli.

La contentezza

Una questione di abitudine

La piena soddisfazione non è una cosa che viene da sé o che si prende con la forza. Bisogna solo aprirsi ad essa. Questo tipo di soddis­fa­zione può manifestarsi sotto forma di estasi, ma spesso è sempli­ce­mente una sensa­zione di sazietà. Non serve altro, si sta bene anche se non si ha nulla.

La contentezza è il principale risultato della soddis­fa­zione. Ne è anche la conse­guenza diretta.

Vedremo come svilup­pare in modo semplice ed effi­cace la conten­tezza, e quindi la sua finalità: una mente libera come l’aria. La sua causa diretta è l'elimi­na|zione del desiderio, favorita dalla rinuncia.

Gandhi ha detto:
Meno si possiede, meno si desidera.

Qualunque sia la qualità - interiore - che cercate di coltivare, non perdete mai di vista, per una buona riuscita, l'ingre­diente principale: il lasciare andare. Senza, tutto ciò che farete sarà solo un miscuglio di illu­sioni, distor­sioni e delu­sioni.

Anche la contentezza è un'abitudine, così come il malcontento. Coloro che manten­gono princi­pal­mente abitu­dini che contri­buis­cono alla conten­tezza provano molta felicità. Coloro che manten­gono princi­pal­mente abitu­dini che contri­buis­cono al mal­con­tento provano molta infeli­cità. Tuttavia, i primi sono molto meno numerosi rispetto ai secondi.

Metafora dello scivolo

Le abitudini sono come uno scivolo. Le cattive abitu­dini si prendono come se ci si lasciasse scivolare giù. Le buone abitu­dini si prendono tenen­dosi bene ai bordi e salendo a piccoli passi.

Inoltre, è molto più facile arrampi­carsi su uno scivolo vuoto o con altre persone che si arram­pi­cano. Su uno scivolo pieno di persone che scivolano giù, il rischio di farsi tras­cinare verso il basso è grande.

La mente si abitua molto rapidamente e molto facil­mente alle cose piace­voli e confor­te­voli. La sua tendenza naturale è quella di considerare immedia­ta­mente ogni nuovo bene­ficio o risultato positivo come normale e ogni scon­fitta come anor­male. Non solo la mente non istruita (attra­verso la vigilanza e il distacco) non si accon­tenta di una situa­zione in cui non manca nulla, ma può addi­rittura essere scontenta se ottiene un po' meno di quello che si aspettava, anche se ciò è già ampia­mente al di sopra della media.

Per questo motivo, ad esempio, alcuni cittadini italiani sono molto insod­dis­fatti della loro situa­zione, anche se questa, media­mente, è eccellente, rispetto alla media mondiale. D'altro canto, tantissime persone molto povere risplen­dono di conten­tezza. Invece di considerare ciò che non hanno come un “di più” che gli spetta, perce­pis­cono ciò che già hanno come grandi privilegi.

Se ci facciamo condizionare da sentimenti negativi come l'orgoglio, l'ingratitudine o la presunzione, niente potrà mai soddisfarci, nemmeno le cose più belle di questo mondo!

Kassinu il detrattore

Per rendersi conto di quanto il denaro non faccia la felicità, basta guardare la faccia di Trump.

Kassinu, non voglio sentire questo genere di discorsi su questo sito, anche se non hai del tutto torto.

Esperienza personale

Ho portato degli adolescenti poveri per alcuni giorni in un hotel di lusso…

(Leggere qui di seguito)

Il malcontento

Si tratta di alcuni giovani attori che hanno recitato nei miei film. Essi proven­gono dallo strato più basso della popo­la­zione birmana (quindi molto povera). Vivono in anguste baracche, dove dormono quasi ammas­sati gli uni sugli altri su un pavi­mento, e possie­dono solo pochi oggetti e vestiti di scarsa qualità.

Quando gli si offre un quaderno o una ciotola di pasta, saltano dalla gioia, come se fosse un regalo mera­vi­glioso. Allora ho pensato:

  • Se offro loro di soggiornare in un sontuoso quattro stelle, sarà un paradiso per loro, un'estasi ogni singolo momento.

Quando ho detto loro che avremmo preso un aereo (un volo di ¾ d'ora per evitare 13 ore di autobus su una strada abomi­nevole), hanno urlato di gioia. Hanno reagito allo stesso modo quando hanno visto le loro suite (camera + soggiorno + ampio bagno + giardino…), splendi­da­mente decorate e lussuo­sa­mente arredate, un letto con un enorme materasso per ciascuno, acqua calda dai rubinetti, una piscina privata, proprio in prossi­mità di una spiaggia di sabbia fine su un mare verde, una vasca idro­mas­saggio, prodotti di lusso per il corpo, grandi accappatoi bianchi, ecc.

Per il resto del tempo è più o meno come se fossimo rimasti nel loro quartiere sporco e rumoroso. Non sembravano felici. I regali bellissimi che rice­ve­vano durante quel soggiorno sembra­vano non avere più effetto.

Se una di loro aveva ricevuto un trolley rosa, un'altra che ne aveva ricevuto uno uguale, ma azzurro, era scon­tenta. Se uno non aveva il letto accanto alla finestra, era scontento. Quando ho chiesto loro di aste­nersi dall'usare Facebook (con lo smart­phone che ho regalato a ciascuno) almeno mentre eravamo al risto­rante, erano scontenti.

A parte il fatto che hanno apprezzato molto la piscina (e un gioco che avevo organiz­zato sulla spiaggia), proba­bil­mente hanno provato più felicità nel vantarsi di questo viaggio (prima e dopo) che nell'apprez­zare il viaggio stesso.

Il vantaggio con gli adolescenti è che non fingono di essere felici, come possono richie­derlo le buone maniere. È quindi facile conos­cere i loro senti­menti. Non rimpiango nulla di quell'espe­rienza, che anzi mi ha insegnato molte cose, in particolare sulla conten­tezza, ma anche sull'attac­ca­mento al voler compia­cere le altre persone Quest'ultimo punto è spesso confuso con la gene­rosità.

Kassinu il detrattore

Il signore frequenta i grandi alberghi! E osi affermare di essere un asceta? Inoltre, credevo che non avessi un centesimo…

Stare in un hotel non impedisce né la virtù né il distacco. Inoltre, non avrei voluto soggior­narvi anch'io, ma lasciare degli ado­les­centi da soli in un hotel non sarebbe stata una buona idea. Così ho condiviso la suite dei ragazzi, mentre le ragazze avevano la loro. E ho dormito sul pavi­mento perché un asceta non usa il letto.

Per quanto riguarda il denaro, era un'eredità di mia madre. I miei piccoli attori, che hanno lavo­rato dura­mente durante le riprese dei nostri film (visti su YouTube da milioni di persone), non avevano quasi mai ottenuto nulla (tranne una certa popolarità nella loro scuola). Volevo dare loro una bella ricom­pensa.

Le manifestazioni

Partecipare a una manifestazione contribuisce solo a svilup­pare e ad alimen­tare il malcon­tento. Manifestando, generiamo molte emo­zioni negative. Attra­verso di esse, peggio­riamo la qualità della nostra stessa vita. Ciò che “guada­gne­remo” sarà ancora più insod­dis­fa­zione.

Se non otteniamo ciò che chiediamo, diven­tiamo frustrati e ancora più scontenti. Se lo otte­niamo, lo vedremo come una cosa dovuta, o manifes­te­remo ancora per gridare che “non è ancora abbas­tanza!” In ogni caso, ci attac­che­remo al mal­con­tento, che consi­de­reremo come una necessità, se non addi­rit­tura come un dovere!

Così, anche se dispo­niamo di molto più del necessario per vivere como­da­mente e feli­ce­mente, dimore­remo peren­ne­mente nell'insod­dis­fa­zione. Tuttavia, più siamo felici di ciò che abbiamo, più facil­mente otter­remo ciò di cui abbiamo bisogno e molto altro ancora!

Se vogliamo più benefici o più benessere, è la grati­tu­dine che dovremmo prati­care, e certa­mente non il mal­con­tento.

Vedere anche:

La gratitudine

La ricchezza della contentezza

Man mano che le condizioni di vita cambiano diven­tando più moderne e più agevoli (comfort, tecnologia…), le nostre menti le consi­de­rano come “normali”. Per questo motivo, il più piccolo passo indietro viene vissuto come una frus­tra­zione. Se dedi­che­rete del tempo ad osservare questo meccanismo, compren­de­rete che è più vantag­gioso prendere l'abi­tu­dine di accon­ten­tarsi di poco. Così, la vostra soglia di tolle­ranza potrà consi­de­re­vol­mente aumentare, e con essa, le qualità che danno origine alla soddis­fazione.

Se non riuscite ad ottenere una cosa che desiderate (una qualsiasi cosa, anche imma­te­riale, come una posi­zione o un traguardo spirituale), piuttosto che svilup­pare malcon­tento, pensate a quello che già avete e a quante persone sareb­bero disposte a tutto per avere. Potrete quindi, in alter­na­tiva, svilup­pare un grande senso di conten­tezza, e molto altro se inoltre quel pensiero si tradurrà in una ridu­zione dei vostri attac­ca­menti. Vedrete così che ci si può mera­vi­gliare delle cose più sem­plici.

Suggerimento

Un modo che può aiutarvi a raggiungere la piena soddis­fa­zione è quello di consi­derare tutto ciò che va oltre lo stretto neces­sario come un premio. Consi­de­rate ogni vostro più piccolo vantaggio come un dono che rivela tutto il suo valore a coloro che sanno apprez­zare ciò che la natura dà loro, e che non si lasciano accecare dall'avidità.

Non utilizzare il letto, niente cibo dopo mezzogiorno, indossare sempre lo stesso vestito marrone… Il mio stile di vita può sembrare austero, ma tutto è relativo. Se penso allo stile di vita degli uomini preis­to­rici, ho la sensa­zione, rispetto a loro, di vivere in un comfort smisurato.

Siate soddisfatti di ciò che avete, anche se vi sembra poco. Non crediate che ottenendo un po' di più sarete più felici. Questo è un grave errore che quasi tutti commettono quoti­dia­na­mente.

Proverbio
Il meglio è nemico del bene.

Per riprendere la metafora del frutto… Maturerà da sé, ma solo se sussistono le neces­sarie condi­zioni: terra, acqua, luce del sole, tem­pe­ra­tura, ecc.

Affinché la soddisfazione duratura maturi, è inoltre neces­sario fornire alla propria mente condi­zioni otti­mali.

È molto più vantaggioso riempire la mente di conten­tezza che trovare uno scrigno pieno di lingotti d'oro. La con­ten­tezza vi darà più di quanto abbiate mai sperato:

  • gioia e benessere
  • tranquillità
  • stabilità
  • generosità
  • umiltà
  • risparmio di tempo
  • rispetto per gli altri

La contentezza è la componente principale della soddisfazione.

Si ottiene facilmente la soddisfazione quando si rinuncia. Si ottiene faci­lmente la rinuncia quando ci si distacca. Si ottiene facilmente il distacco quando si com­prende come fun­ziona la propria mente. Si ottiene facilmente la com­pren­sione quando ci si concede il tempo per vedere le cose come sono.

Collegamenti

Questi ultimi punti (distacco, comprensione, visione) sono presentati in dettaglio nelle sezioni “Non agire” e “Discernere” di questo sito.

Tuttavia, è bene raccogliere sufficienti informa­zioni in questa sezione, al fine di gettare le basi che consen­tono di “Migliorarsi” in modo efficace.

Questo articolo ha come continuazione logica: Distacco.