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Come riuscire a far cadere la maschera della noia? Impariamo perché e in che modo i momenti vuoti sono i più benefici.

Entriamo nel cuore della noia, e vediamo come è ancora più vuoto di un atomo. Cerchiamo di capire i legami tra noia, distrazione e pigrizia.

Suggerimento
Non dimenticate di meditare. Se leggete gli arti­coli di questo sito senza pra­ticare, è come se pian­taste dei semi senza annaf­fiarli.

La noia

Anche solo la parola noia, evoca la noia. La maggior parte dei lettori avrà probabilmente evitato di leggere questo articolo per paura di sprofondare nella noia.

Quindi non avete paura di affrontare e approfondire ciò che tutti cercano di evitare? O forse sperate che qui riuscirete a trovare una buona ricetta contro la noia? Che ci crediate o meno, in questo articolo uniremo questi due punti!

Stanchezza

La noia è onnipresente?

Secondo alcuni studi, la maggior parte delle persone si definisce annoiata dal proprio lavoro. Di queste, molte arrivano a descrivere il proprio lavoro come "molto noioso". Se questi studi avessero riguardato gli anziani, forse sarebbe risultata un'alta percentuale di noia causata dal pensio­namento, dalla fine della loro attività.

E i disoccupati? Gli scolari? L'uomo medio, nella sua quotidianità?

In generale, la noia sembra attaccarsi alla vita come un'ombra pesante e tenace.

Noia può anche significare problema (per esempio: “avere delle noie”). Qui ci soffermeremo sulla sua definizione più comune, ossia sull'aspetto della stanchezza causata dal disin­teresse o dall'ozio.

Disinteresse

L'inquilino del piano di sotto è un gentile vecchietto. Una sera ti invita a cena sulla sua terrazza. Non appena entri in casa, comincia a raccontarti i suoi problemi con l'ammini­stratore. Non solo ciò che dice non ti interessa, ma quel discorso te l'ha già fatto altre quattro volte. Siccome ci rimarrebbe male se gli dicessi di conoscere già quella storia, decidi di non dire nulla, rassegnato, con lo sguardo fisso nel vuoto della sua folta barba. Inoltre, il tuo vicino non sopporta di essere interrotto.

Sicuramente questo è un caso un po' estremo, ma anche in questa situazione la noia può essere evitata. Mentre gli si presta un orecchio, si possono osservare molte cose, proprio come con la pratica della vigilanza nel momento presente: le innume­revoli sensa­zioni fisiche del corpo, le proprie emozioni e reazioni interiori, le reazioni del vecchietto, le espressioni del suo volto, i suoi gesti, il suo sguardo, ecc. Possiamo persino cogliere questa oppor­tunità per perfe­zionare le qualità che ci sono utili, come la bene­volenza, la pazienza, l'accettazione, l'umiltà…

Proprio come si fa con il pane raffermo, si può riciclare la noia per farne qualcosa di molto buono!

Ozio

Siete soli(e) a casa, stravaccati(e) sul divano. Piove. Non sapete cosa fare.

Credete di essere condannati(e) alla noia? O pensate di trovarvi qualcosa da fare? E comunque, siete consapevoli del fatto che se vi annoierete, anche se non c'è niente da fare, sarà solo colpa vostra?

In ogni caso, non è vero che la mente si annoia solo quando non trova alcun interesse (a ciò che accade attraverso una o più porte sensoriali)?

Spreco

Ancora peggio che essere immersi nella stanchezza della noia, è sprecare il proprio tempo. Come possiamo anche solo osarci ad accettare la sensazione di trovare il tempo lungo, quando la vita umana è così breve e c'è così tanto da fare?

Anche se non vogliamo dedicarci a qualcosa di così essenziale come la meditazione, samatha o VIP, c'è l'imbarazzo della scelta delle attività possibili, comprese anche quelle da svolgere da soli, in caso di pioggia e senza elettricità. Esempi:

  • Leggere
  • Imparare una lingua
  • Pulire, riordinare
  • Fare sport, yoga
  • Disegnare, dedicarsi al bricolage
  • Prendersi cura delle piante
  • Riflettere
Alfred de Vigny ha detto:
La noia è la più grande malattia della vita; non smettiamo mai di maledire la sua brevità, ma è sempre troppo lunga, perché non sappiamo cosa fare.

Distrazione e pigrizia

Distrazione

La mente non addestrata a lasciar andare è condizionata dal provare un perenne bisogno di distrazioni. Si può praticamente parlare di dipendenza, alla stregua di una droga. Così, non appena c'è un momento vuoto di distrazione, c'è una mancanza. Questa mancanza è ciò che chiamiamo noia.

È una cattiva abitudine, uno stato mentale infantile. Un bambino abituato a giocare con il suo giocattolo si irriterà immediatamente in caso di smarrimento. E più ci si abitua ad ottenere, meno si è in grado di accontentarsi. È risaputo che i bambini che hanno più giocattoli sono quelli che si annoiano di più. In Birmania, ad esempio, i bambini difficilmente speri­men­tano la noia. Non possiedono quasi nulla, ecco perché! Prive di strumenti che le rendano passive, le loro menti sono abituate a creare costantemente idee, e quindi distrazioni.

Ci annoiamo perché vogliamo qualcosa che non abbiamo. A proposito, non si dice:

  • Tu mi annoi.

Ogni uomo saggio concorderebbe nell'affermare che quando la mente è perfettamente sana, non ha più bisogno di distrazioni. Perché? Perché si accontenta di ciò che ha, accetta con gioia e umiltà ogni situazione che gli offre il momento presente. E quando si è liberi dal bisogno di continue distrazioni, non c'è più nessuna man­canza, e quindi più nessuna noia.

Emil Cioran ha detto:
Uno zoologo, che in Africa osservava i gorilla, era stupito dall'uniformità delle loro vita e dal loro grande ozio. Ore e ore senza fare nulla… la noia era loro sconosciuta?

Questa domanda viene davvero da un uomo, da una scimmia molto occupata. Lungi dal fuggire dalla monotonia, gli animali la bramano, e ciò che temono di più è vederla finire. Perché cessa solo per essere sostituita dalla paura, la causa di ogni affanno.

L'inazione è divina, ma è proprio contro l'inazione che l'uomo si è ribellato. Solo l'uomo, in natura, è incapace di sopportare la monotonia, solo l'uomo vuole che succeda qualcosa a tutti i costi, una qualsiasi cosa.

Pigrizia

I birmani usano la stessa parola per indicare la noia o la pigrizia. Per dire che un tale individuo è pigro, diranno quindi:

  • È molto annoiato!

Per molto tempo ho considerato questa cosa come un'imperfezione della lingua. Ma a un esame più attento, possiamo notare che noia e pigrizia possono essere molto simili. Imma­gi­nate, per esempio, un adolescente pigro… Ora, immaginate un adolescente annoiato… Come potete notare, non c'è molta differenza.

Se siete di natura pigra, dovete spesso sperimentare la noia, poiché una mente poco attiva è di conseguenza poco occupata. Cade dunque preda della mancanza di interesse. Essere sostenitori della legge del minimo sforzo, è aspettare che le nostre attività mentali si mettano in movimento. Ogni volta che non è così, è il deserto interiore: la noia. Senza sforzo mentale, non c'è più creatività, non c'è più sagacia, non c'è più intelligenza, non ci sono più buone idee.

Da non riprodurre in casa

Se volete ottenere dei deliziosi piccoli ortaggi, piantate dei semi e annaffiateli regolarmente. Se volete ottenere un grosso ortaggio, fate questo abominevole espe­rimento: lasciate vostro figlio davanti agli schermi nel suo tempo libero durante tutta la sua crescita…

Al contrario, se risvegliate la vostra mente piuttosto che continuare ad addormentarla, se vi sentite soddisfatti nell'essere pienamente consapevoli delle cose, allora la noia non troverà nemmeno più una breccia per intru­folarsi, neppure se il vecchietto del piano di sotto venisse a cercare di attaccare bottone con la 6a replica della sua trafila con l'ammi­ni­stratore.

Imparate dunque ad attivare la vostra mente, stimolandola attraverso la vigilanza, l'interesse, le azioni benefiche, le riflessioni che portano al discernimento.

La noia alimenta la pigrizia. State leggendo un libro per il quale non avete interesse. Decidete quindi di andare a letto presto. Quando la noia svanisce, svanisce anche la pigrizia. All'im­prov­viso degli amici arrivano a casa vostra e vi propongono di andare ad una festa. Come per incanto, trovate l'energia per ballare tutta la notte.

Kassinu il detrattore

Sciocchezze! La pigrizia non ha niente a che fare con la noia! Guardami, non mi muovo di un centimetro, apro appena un occhio, eppure non mi annoio per niente!

Per tua stessa ammissione, ammetti di essere solo un gran pigrone, ma anche che quello che sto dicendo non è noioso. Questo dimostra quanto sei disposto a tutto pur di contraddirmi!

La questione non è affermare che pigrizia è sinonimo di noia. La prima è semplicemente un terreno favorevole per la seconda. Finché la mente pigra è alimentata da una fonte di distrazione, è immune alla noia. Ma cosa succede nella mente del bambino-ortaggio, quando la batteria è scarica o non riesce a connettersi a internet?

Dov'è la noia?

Siete tra coloro che temono i tempi morti, che riempiono le proprie giornate con ogni genere di distrazione pur di sfuggire al minimo accenno di momento di noia? Eppure i momenti vuoti hanno un valore inestimabile. Permettono lo sviluppo della dimensione spirituale molto più facilmente che nel vivo dell'azione. Ma innanzitutto, offrono un prezioso riposo alla vostra mente, un'occasione per rilassarsi e rigenerarsi.

Quando non avete niente da fare, affrontate appieno quel niente. Noterete che è una cosa dilettevole per la mente. Fate il seguente esperi­mento… Chiedetevi:

  • Dove si trova la noia?

Provate a cercare la noia. Consideratela come se fosse un qualcosa di concreto, fermo o localiz­zabile. Scrutatela come se fosse un'opera d'arte, cercate di osservarla bene, scovate dove si nasconde. Che cosa vedete? Non trovate niente? È normale! La noia è come – nella mente dei bambini – un mostro immagi­nario che si nasconde nell'oscurità: più lo cercate, meno lo trovate, più vi ci abban­donate, meno ne avrete paura.

La vigilanza funziona come un guardiano. Finché il guardiano è attento, la noia non si mostra. Tuttavia, noterete che, anche nell'immo­bilità e nel silenzio, accadono un gran numero di cose. Se riuscirete sempli­ce­mente ad osservarle così come sono, scoprirete che ciò che avete sempre consi­derato estre­mamente noioso non solo merita un profondo interesse, ma che probabilmente è anche molto meno noioso che, ad esempio, guardare un film o andare a divertirsi.

Potreste persino arrivare a comprendere che questi momenti di piena accettazione sono la base per un'autentica meditazione.

Importante da capire

Nella meditazione la noia non esiste. Quando compare la noia significa che non siete più in meditazione. Di conseguenza, è un campanello d'allarme.

Ora sapete che più guarderete in faccia la noia, più l'accetterete, più la inviterete a entrare, e più lei si tirerà indietro, lasciando la vostra mente chiara e consapevole.

E se proprio volete saperlo, sappiate che la noia esiste solo attraverso i pensieri; ecco perché la consapevolezza è un elemento così efficace per ripulire la mente: niente più pensieri, niente più noia, niente più negatività. Se trovate che il tempo sia lungo, è solo perché lo pensate.

Se i pensieri trasmettono noia, è anche perché c'è del desiderio: il desiderio di distrarsi.

Come ho spiegato in un paragrafo dell'articolo sul momento presente, ciò che crea la sensazione del tempo che passa, sono solo i momenti di consapevolezza ordinari, non i momenti di consapevolezza consapevoli.

Vedere anche:
Il momento presente

Non fare niente - nemmeno mentalmente -, è già una cosa molto positiva. Una mente a riposo riesce a purificarsi, ad essere meno attaccata, a trarre vantaggio dai benefici della calma. Da non confondere con l'inattività fisica di una mente inquieta, o che desidera ciò che non ha, o che rifiuta ciò che non le piace. Il fare niente deve essere consapevole, vigilato e alimentato da una sana energia.

Le persone comuni non sono capaci di fare niente. Fuggono da questa cosa, rischiando così di finire con ogni probabilità con lo sviluppare negatività, che è il risultato dell'avere pensieri inconsapevoli. Il problema è che sono talmente abituati alla noia che senza la noia… si annoierebbero!

Io direi che:
Annoiarsi è non sapere cosa fare di se stessi.

C'è così tanto da fare e cose così utili. Perso­nalmente, potrei dividere la mia mente in dieci e ciò non sarebbe comunque sufficiente per riuscire a fare tutto! Assegnerei una mente per il fisico (alimen­tazione, riposo, sport, salute, igiene…), una per informarmi, per leggere e per studiare, un'altra la dedicherei ad aiutare le persone e le restanti sette alla meditazione, perché non dimenti­chiamoci mai che la cosa più importante da fare è non fare!

E voi, cosa fareste con le vostre dieci menti?.

Da leggere:

Niente

La meditazione