I veleni mentali
Le emozioni
I veleni mentali, che costituiscono la materia prima del 100% della nostra sofferenza, hanno origine da tre radici, che solo la meditazione può distruggere.
Queste tre radici sono in un certo senso le tre emozioni primarie, paragonabili ai tre colori primari, che formano tutti gli altri colori. I buddisti chiamano questi tre coloranti psichici lobha, dosa e moha: il desiderio, il rigetto e l'illusione.
Ogni emozione o pensiero errato è tinto da una combinazione di questi tre veleni della mente. Alcune emozioni coinvolgono tanto il desiderio quanto il rigetto, come la gelosia o la nostalgia.
Il vocabolario italiano a volte non è sufficiente per spiegare alcuni punti della dimensione spirituale. È il caso del desiderio, del rigetto e dell'illusione come radici dei veleni mentali, che spiegherò all'inizio di ciascuno dei loro rispettivi capitoli. Questo vale anche per la parola emozione.
Lo sapevate? Un'emozione è sempre negativa. Emozione negativa è quindi un pleonasmo. Una mente libera è quindi, a fortiori, libera da ogni emozione. In effetti, sarebbe inappropriato affermare che una tale mente sia emotiva. L'emotività è una debolezza che porta solo sofferenza.
Che cosa pensi dell'amore, della gratitudine, dell'umiltà? Sono anch'esse debolezze?
Non sono emozioni. L'amore e la gratitudine, come la compassione, la generosità o anche la tolleranza, sono sane disposizioni mentali. Molti parlano di emozioni positive, ma come accennato in precedenza, il concetto di emotività presuppone l'impurità. Una sana disposizione mentale, per definizione, è libera da ogni impurità, sebbene possa essere mista a emozioni.
L'amore, che è pura benevolenza, è spesso, come probabilmente saprete, mescolato, se non addirittura confuso, con il desiderio sensuale o (e) sessuale. Come fare la distinzione? È molto semplice. Se la disposizione mentale è sana, siete in pace, interiormente calmi, neutrali, felici, ma fuori dal raggio d'azione dei veleni mentali. Se la disposizione mentale è accompagnata da una vasta gamma di emozioni, come: la possessività, la gelosia, la paura o addirittura la mancanza, allora è malsana, sotto il controllo dei veleni mentali.
L'umiltà, invece, non è un qualcosa. È solo un nome che diamo per indicare una mancanza di orgoglio e di ego. Indovinate chi genera l'ego? Sì, i veleni mentali, e in particolare l'illusione.
Chi fa di tutto per essere umile sbaglia. Tutt'al più creerà un'immagine di sé interpretando quel ruolo, che non sarà altro che un nuovo mezzo per coltivare l'ego. La procedura corretta è smascherare l'orgoglio ogni volta che è possibile e accettare pienamente tutti i propri difetti! Questo è l'unico modo per coltivare l'umiltà.
Vediamo ora un po' più in dettaglio cosa sono questi tre veleni, responsabili di ogni nostra insoddisfazione…
Il desiderio
Questo veleno, a volte chiamato desiderio, a volte chiamato avidità, è una forza mentale soggiogante caratterizzata dal fatto di volere, di puntare a qualcosa, di aggrapparsi.
Alcune emozioni e pensieri generati principalmente dal desiderio:
- desiderio
- concupiscenza
- avidità
- bramosia
- golosità
- voyeurismo
- passione
- attrazione
I pericoli del desiderio
La caratteristica del desiderio, questo “volere per sé”, può sembrare una cosa quasi innocua. Per convincerci che non è così, basti pensare che, se solo questo veleno non esistesse nell'Uomo, tutta la Terra sarebbe in perfette condizioni, il mondo intero mangerebbe a sazietà – per giunta bio – e non ci sarebbe nessun conflitto, nessuna menzogna, nessuna tristezza, nessuno stress e quindi nemmeno nessuna collera (poiché il rigetto è il controbilanciamento del desiderio), quindi nessuna insicurezza umana. Niente di meno! Ahimè (per gli attaccati) o tanto meglio (per i distaccati), la riproduzione sarebbe un dovere privo di sapore.
Il desiderio è molto pericoloso. In particolare, causa molte più guerre dell'odio. Quando si odia, si evita; quando si brama, si è pronti a tutto. Quando i giovani si battono, è raramente per puro odio, ma piuttosto per un guadagno: una ragazza, delle cose materiali, la reputazione… Allo stesso modo, quando un paese entra in guerra, non è quasi mai per puro odio, ma per bramosia: un territorio, una risorsa naturale, dell'oro, del petrolio…
L'augurio
Il desiderio non deve essere confuso con l'augurio, che può essere sano. Quando, ad esempio, parliamo di “desiderio di migliorarsi”, è solo un modo di dire. Si tratta, ovviamente, di un augurio di migliorarsi. In quanto veleno, il desiderio porta solo all'insoddisfazione, quindi è malsano. Un desiderio può, se realizzato in modo soddisfacente, tradursi in piacere. Ma essendo la legge karmica perfettamente equa, ogni piacere genera un dispiacere equivalente (che apparirà a tempo debito). Inoltre, un desiderio nasce solo per mancanza di soddisfazione. Una mente pienamente soddisfatta non può quindi conoscere il desiderio.
Ogni desiderio nasce da una mancanza, da uno stato che non ci soddisfa; quindi è sofferenza, finché non è soddisfatto.
Desiderio + cecità
La nostra cecità, soprattutto quando siamo in preda a un desiderio, cresce e ci mostra solo il lato piacevole delle cose. Inoltre, tendiamo ad immaginare che questo piacere sarà costante, mentre non solo non dura a lungo, ma spesso è meno intenso rispetto alla gioia dell'attesa di realizzarlo.
L'avidità (sinonimo di desiderio) ci immerge nella sofferenza non solo a causa di quanto appena detto, ma anche perché tende a moltiplicare le energie negative, secondo un effetto domino. Inoltre, abituarsi a questi veleni interiori non aiuta a migliorare le cose. Più forte è l'avidità, più dolorose sono le sue conseguenze: tristezza, collera, frustrazione, agitazione… E più grande è la ricerca del piacere e il disagio (a posteriori): mancanza, vergogna, noia, stanchezza…
Io, ogni volta che voglio divertirmi, pago, tutto qui!
Con il tuo stipendio. Siccome non riesci ancora ad accontentarti di un capanno modesto e di un'alimentazione semplice e la tua mente è pervasa dal desiderio di numerosi piaceri e comfort, sei costretto a lavorare ogni giorno per molte ore.
Tuttavia, ci sono persone che lavorano con piacere praticamente sempre. Tali esseri, evidentemente, sono quasi liberi dal desiderio, e quindi dall'egoismo. È solo quando il desiderio scompare che il vero benessere è possibile.
Se si vuole vivere una vita piena di felicità, il prezzo da pagare è necessariamente altrettanto disagio, giusto?
Piacere vs Felicità
Stai confondendo piacere e felicità. Questo tipo di confusione è comune e uno dei due termini viene spesso utilizzato al posto dell'altro.
Il piacere è malsano, è il risultato dell'attaccamento, è un'eccitazione dei sensi. Si basa sull'illusione.
La felicità è sana, è il risultato del distacco, è un'attenuazione dei sensi. Si basa sulla realtà.
Ma non c'è niente di più naturale che concedersi dei piaceri.
La natura non ha previsto la felicità
Fai come meglio credi. Solo che dedicarsi anima e corpo ai piaceri non ti porterà che infelicità, mentre la vigilanza consapevole nei confronti dei veleni mentali ti procurerà felicità incondizionata. Almeno hai la libertà di scelta!
E quando dici “niente di più naturale”, stai insinuando che la natura è l'esempio da seguire? Fai una passeggiata in campagna e osserva come funziona la natura: gatti che sgozzano roditori e uccelli, insetti che divorano i loro partner dopo l'accoppiamento, serpenti che inghiottono cuccioli di coniglio, ecc.
La natura non si è formata con lo scopo di procurare felicità alle creature. Secondo i principi della genetica, l'unico obiettivo che è stato perseguito nel corso dell'evoluzione è stato quello di assicurare la riproduzione, ad ogni costo. In altre parole, puoi scegliere di seguire i tuoi istinti naturali in un ciclo infinito di piaceri e dolori o di accedere alla libertà di una felicità duratura, attraverso la virtù, la consapevolezza e il distacco.
Allettanti a prima vista, i piaceri spesso si trasformano nel loro esatto contrario. L'impegno che un cammino spirituale e il processo di liberazione dalla sofferenza richiedono, è seguito invece da una progressione inversa. A volte è arduo all'inizio, ma poi diventa sempre più facile, stimolante e poco a poco si ha una sensazione di completezza che niente e nessuno potrebbe distruggere.
Il rigetto
Spesso chiamata avversione o collera, è una forza mentale soggiogante caratterizzata dal rigetto, dalla fuga da qualcosa, dalla repulsione.
Alcune emozioni e pensieri generati principalmente dal rigetto:
- rigetto
- irritazione
- collera
- odio
- disgusto
- avarizia
- vergogna
- paura
- angoscia
- frustrazione
- impazienza
- tristezza
Il veleno del rigetto è l'esatto opposto di quello del desiderio.
Come abbiamo appena visto, più desideriamo, più siamo frustrati. Allo stesso modo, più odiamo, più veniamo respinti.
Se vi trovate di fronte a una persona malevola nei vostri confronti, così come usereste l'acqua invece del fuoco per spegnere un incendio, sarebbe meglio mostrare benevolenza nei suoi riguardi, piuttosto che odio, che non farebbe altro che peggiorare la situazione; la vostra quanto la sua!
“Occhio per occhio, dente per dente” e il mondo intero diventerà presto cieco e sdentato.
Chi fa del male è il primo a soffrirne. E peggio ancora, spesso ne facciamo a noi stessi, inconsciamente.
Molte persone sono il peggior nemico di se stesse.
L'illusione
Questo veleno, spesso chiamato illusione, talvolta ignoranza, è una forza mentale monopolizzante caratterizzata da una visione della realtà errata, distorta o incompleta.
Alcuni stati mentali e pensieri generati principalmente dall'illusione:
- ignoranza
- superstizione
- esitazione
- orgoglio
- fierezza
- disprezzo
- confusione
- ingenuità
- dubbio
- incomprensione
Una percezione velata
Solo una mente pulita è in grado di vedere il mondo così com'è. Nel frattempo, viviamo angustamente, tra pareti su cui abbiamo dipinto quello che crediamo essere il mondo. Anche quando un saggio ci insegna un concetto fondamentale, non riusciamo a percepirlo così com'è. Nella migliore delle ipotesi, lo utilizziamo per aggiungere qualche pennellata alla nostra immagine interiore per migliorarla un po'.
Questo dimostra come l'illusione sia un circolo vizioso dal quale è particolarmente difficile uscire.
Alla base dell'illusione si trova la più sottile e la più tenace delle impurità mentali: la credenza in un sé immutabile, ciò che comunemente chiamiamo ego. Percorrendo il sentiero per la realizzazione interiore, questa credenza errata è l'ultima a crollare. È quindi utopistico cercare di far cadere questo velo finché non sono stati rimossi tutti gli altri. Sarebbe più facile per una persona cieca dalla nascita percepire i colori. Provate ad immaginare anche solo per un istante: sarebbe come vedere mentalmente che la mente non esiste!
Ciò che resta concreto per tutti, invece, è l'orgoglio e l'egoismo. Con l'aiuto di una vigilanza consapevole, possiamo già compiere un grande lavoro di pulizia su queste due disposizioni mentali dannose.
Quando ci si indigna, ci si dovrebbe chiedere se ce lo si può permettere.
Ciò che non esiste
Non potete nemmeno immaginare quanti brutti scherzi la vostra mente è in grado di giocarvi. Come accennato in precedenza, tutto ciò che percepiamo con i nostri sei sensi viene falsato, distorto o alterato, dalle nostre illusioni. Questo è il motivo per cui coloro che riescono a rimuovere alcuni veli spesso dicono:
- Il mondo è un manicomio, ciò in cui la gente investe non ha alcun senso!
E, cosa ancora più assurda, percepiamo ciò che non esiste! Non sto parlando dell'assenza di un sé, troppo sottile e difficile da accertare, ma di qualcosa di molto più grossolano e facile da comprendere. Purtroppo, rimuovere un tale velo non ci farà assimilare più di tanto. Per quanto possiamo saperne a proposito, non ci metteremo molto a ricascarci. Come per tutto, è a forza di coltivare una visione consapevole che finiremo per non esserne più ingannati. Vi starete chiedendo: “Beh, ma di che cosa si tratta?”
Ciò che non esiste, ma a cui diamo la massima importanza, sono tutti i principi di identificazione: le nazioni, i sistemi religiosi, i partiti politici, le imprese, le marche, e tanti altri.
Nazionalismo e denaro
Il nazionalismo
Prendiamo per esempio la nazione italiana (se siete di un'altra nazionalità, fate la sostituzione). Come per ogni principio di identificazione, chiedetevi:
- Qual è la sua essenza? Come e da cosa si forma?
Perché gli uccelli tedeschi non si fermano al confine? Hanno tutti documenti in regola? Un italiano ha l'elica del suo DNA colorata in verde bianco rosso? È una legge naturale che attribuisce la nostra nazionalità alla nascita?
Perché sentirsi toccati quando si sente parlare dell'Italia, anche per qualcosa di cui non ci si è mai interessati? Cos'è questo velo verde, bianco e rosso che ci fa credere che l'Italia sia un programma masterizzato nella nostra mente e protetto da scrittura? Che cos'ha di diverso questa parte del continente dalle altre? Perché sentirsi così coinvolti e così felici quando “l'Italia” vince una partita di calcio? Soprattutto quando molti giocatori de “la squadra d'Italia” hanno origini lontane!
Se siete fieri(e) del vostro paese, chiedetevi il perché. Siete nati(e) prima di lui, lo avete modellato con le vostre mani? E di cosa stiamo parlando? Di edifici? Di invenzioni? Di cultura? E di quale area geografica si tratta? Niente è più immaginario di una carta geografica del mondo, che peraltro cambia in continuazione!
Oltre al desiderio e al rigetto, anche l'illusione predispone al conflitto, specialmente attraverso il nazionalismo. Aderire a questo concetto totalmente virtuale di nazione ci fa preferire alcune decine di milioni di persone, che non conosciamo, compresi Eva e Adamo. Il che, di conseguenza, genera una certa avversione verso il resto del mondo. È per questo motivo che i soldati sparano a perfetti sconosciuti con i quali avrebbero potuto diventare migliori amici.
Altre identificazioni virtuali
Quando si parla dello yogurt Nestlé, si tratta di un'invenzione esclusiva di quella marca? “Nestlé” è il nome della molecola che costituisce la materia di questo prodotto? Serve principalmente il latte per fare lo yogurt, giusto? Quindi questo significa che le mucche che lo producono sono state create artificialmente nelle fabbriche Nestlé?
Come tutti sappiamo, l'industria della pubblicità sfrutta pesantemente la nostra propensione all'illusione. Il nostro condizionamento mentale è così potente che conoscere tutte le astuzie di chi opera nel settore della pubblicità non è sufficiente. Più e più volte, ci faremo ingannare.
In Birmania, in un negozio di informatica c'era un espositore con tre mouse di marche diverse: Sony, Samsung e Apple. Il loro prezzo era lo stesso (circa 3€), il loro design era perfettamente identico, gli imballaggi esattamente gli stessi. Solo i loghi cambiavano.
Tra le cose che non esistono, ma alle quali inventiamo un'esistenza, il denaro è senza dubbio l'esempio più eclatante (lo storico Yuval Noah Harari tratta molto bene l'argomento). Si parla di denaro virtuale quando si ha a che fare con le transazioni digitali. Ma una banconota lo è altrettanto. Che cosa ha di più del valore che gli esseri umani vogliono attribuirgli? Se un Raffaello (banconota da 500.000 Lire) permetteva di acquistare una bella macchina fotografica, oggi non potrebbe nemmeno pagare una caramella. Se il sistema bancario dovesse crollare, una banconota da 500 euro varrebbe quanto una banconota del Monopoli.
Spesso legata al denaro, l'illusione che noi chiamiamo “possesso” è all'origine di molte sofferenze. Come per il denaro, anch'essa ha le sue radici nel desiderio.
La Terra non appartiene agli Uomini; sono gli Uomini che appartengono alla Terra.
Se qualcuno sostenesse che il concetto di possesso è solo un'illusione e che per tale motivo ormai da tempo non ne tiene più conto, tutti lo prenderebbero per un pazzo. Eppure avrebbe assolutamente ragione (sono pazzo ad affermarlo?). Se tutti cominciassero a pensare come questa persona, l'umanità vivrebbe in piena armonia con la natura e scomparirebbero completamente la fame, la povertà, ogni forma di schiavitù e la stragrande maggioranza dei conflitti. Anche in questo caso sono un utopista, ma è solo per mostrarvi quanta miseria esasperante può essere creata a causa di una semplice illusione.
La realtà prima di tutto
Il rinunciante non si interessa a ciò che non esiste. Investe il proprio tempo e le proprie energie nella meditazione profonda e nella vigilanza nel momento presente; è l'unico modo per liberarsi da ogni forma di cecità.
Il pericolo delle religioni, così come sono praticate al giorno d'oggi, è la forte tendenza a rivolgersi agli aspetti più astratti, a cose che non esistono. Tuttavia, la realtà è accessibile a tutti e in ogni momento. Troppo noioso, troppo banale, troppo insignificante? A prima vista, forse, ma con un po' di pratica la visione si amplia velocemente. Niente è più confortante, interessante e meraviglioso che sollevare uno ad uno i veli dell'illusione che alimentano la nostra miseria interiore.
Non vediamo le cose per come sono, vediamo le cose per come siamo.
Quale antidoto ai 3 veleni?
Meditazione
La meditazione è l'unico mezzo per eliminare i veleni mentali, perché consiste in un'indagine diretta di ogni stato mentale e, di fatto, nello sviluppo di una profonda comprensione della sua causa. Qualsiasi altro mezzo sarebbe superficiale o addirittura basato sull'illusione, e quindi inefficace. L'altro grande vantaggio della meditazione è che molto prima di arrivare all'estirpazione della triplice radice di tutte le sofferenze, indirizza la mente verso i suoi benefici inversi.
Radici dei veleni | Inversi |
---|---|
desiderio | distacco |
rigetto | accettazione |
illusione | discernimento |
È inoltre incoraggiante sapere che quando si è in sintonia con il momento presente, si è al di fuori dei tre veleni. In effetti, essi possono apparire solo quando si perde l'attenzione.
Piena consapevolezza
Se la vostra mente non è ancora sufficientemente immobile per entrare in uno stato di meditazione profonda, potete comunque iniziare a sottrarvi al grande peso delle emozioni allenandovi, ogni volta che è possibile, ad essere consapevoli di quelle emozioni e di quei pensieri tutte le volte che uno di questi emerge e ad osservarli con attenzione. Nel farlo, cercate di non pensare, giudicare o reagire in alcun modo. Altrimenti, invece di essere estirpato, il veleno si diffonderebbe ancora di più.
Non appena compare un pensiero, prendete atto della sua natura di vacuità. Perderà immediatamente il potere di far sorgere il pensiero successivo, e la catena dell'illusione avrà fine.
Positività
Un altro modo per contrastare i veleni e la devastazione che ne consegue è sviluppare i loro inversi. Non avete scuse per non farlo, perché chiunque è in grado di riuscirci. In ogni caso è facile provarci e i risultati vi daranno una gioia e una chiarezza inimmaginabili.
Si tratta di abituarsi a coltivare qualità sane che, naturalmente, origineranno sempre meno cause per alimentare i loro inversi: gli stati malsani.
Ecco alcuni di questi veleni (colonna centrale) e i loro inversi da coltivare (colonna di sinistra), da non confondere con i loro opposti (colonna di destra).
La cosa interessante da notare è che ogni inverso positivo annulla non solo il veleno, ma anche l'opposto del veleno in questione.
Inversi (positivi) | Veleni | Opposti |
---|---|---|
lasciar andare | avidità | avversione |
benevolenza | avversione | avidità |
gioia per la felicità degli altri | gelosia | crudeltà |
compassione | crudeltà | gelosia |
umiltà | fierezza | vergogna |
equanimità | eccitazione | paura |
contentezza | collera | godimento |
Come potete immaginare, essere immersi in una vita fitta di impegni non costituisce il quadro più propizio per coltivare le qualità della mente. Tuttavia, esercitarsi un po', ogni tanto, farà già una differenza significativa. Non dovreste mai tralasciare nessuna opportunità.
Suggerimenti
Esiste un metodo semplice, ma molto efficace, per ridurre la collera. Implica un minimo di accettazione e di umiltà. Se il comportamento di una persona vi irrita, provate a dire a voi stessi una o più delle seguenti cose…
- Non è realmente consapevole di quello che sta facendo, altrimenti non lo farebbe.
- Ho fatto anch'io lo stesso in passato; sto solo pagando un debito. Prima lo accetto, prima lo estinguerò.
- È un gioco. Più mantengo la calma, più vinco (contro il mio ego).
- La mia collera non farà che peggiorare la situazione (per lui come per me).
- La mia benevolenza sarà un'arma potentissima contro la sua mancanza di rispetto.
Se siete alla ricerca di modi radicali per placare i vostri desideri, ecco alcuni metodi, come le pratiche di repulsione applicate da alcuni monaci buddisti…
Le anime sensibili si astengano!
La vostra meditazione è disturbata dall'immagine di quella bellissima ragazza che sognate di baciare? Immaginate di essere una minuscola pulce che si posa su un angolo della sua bocca. Ciò che i vostri minuscoli occhi distinguono è una superficie lacerata, con piccole fessure dalle quali escono sostanze appiccicose dall'odore abominevole, e la superficie, come le cavità, brulicano di spaventosi piccoli acari pelosi, che agitano le loro zampe, scavano tunnel nella pelle e lasciano sul posto i loro escrementi.
Da questo punto di vista, la tentazione per la boccuccia della principessa è finita!
Ora è la gola che sta attaccando la vostra equanimità? Se ci si impone un divieto, si rischia di raccogliere solo frustrazione, e ulteriore avidità. Per smettere di essere ossessionati(e) dal vostro cibo preferito, non c'è niente di più facile: ancora una volta, basta vedere le cose come realmente sono, seguendo 5 passi. Fermatevi quando ha funzionato. Altrimenti, passate al successivo.
- Immaginatelo insipido, senza zucchero o senza sale, a seconda del caso (il vostro Groviera è solo un pezzo di plastica, il vostro gelato è solo un cubetto di ghiaccio, la vostra mousse al cioccolato è solo una gelatina amara, la vostra crema di castagne è solo una purea farinosa).
- Immaginatelo masticato e mescolato alla vostra saliva. Il suo aspetto non è più lo stesso della vetrina della pasticceria, non è vero?
- Immaginatelo sputato, poco prima di essere ingoiato.
- Immaginatelo nello stomaco, durante il processo di digestione.
- Immaginatelo ammassato, in attesa, in fondo al vostro intestino.
Mi dispiace concludere questo articolo con una nota così sgradevole, ma di fronte ai veleni mentali, è meglio non usare troppi giri di parole!
Non c'è dubbio: continueremo ad essere completamente dipendenti dai veleni (desiderio, illusione e persino rigetto!), fino a quando non capiremo che sono questi veleni che meritano il nostro disgusto.